9.3.06

"Taradash non c'è più"

Di Maria Novella Oppo, da l'Unità del 9 marzo 2006, p.1

Tuttii politici, o aspiranti tali, si lamentano in tv della nuova legge elettorale che allontana gli elettori dagli eletti. E a lamentarsi sono anche molti del centrodestra, come la signora, scusando il termine, Mussolini, che ieri mattina era ospite a Omnibus. Ma non possiamo fare a meno di registrare con controllata soddisfazione che alcuni dei peggiori elementi del berlusconismo, tramite la nuova legge, sono stati trombati alla grande (per esempio Taradash). Il che dimostra, come dice il proverbio, che non tutto il male viene per nuocere. Anche se la formazione delle liste premia alcuni personaggi usciti dal tubo catodico come da uno scarico fognario e incanalati verso la politica intesa come trionfo dei reality show. Non c'è bisogno di far nomi, semmai solo cognomi e soprannomi: Lecciso ed Er Mutanda. In questo clima, Berlusconi aveva provato a fare il faccia a faccia da solo: vale a dire la sua faccia di bronzo che dialoga con la sua faccia di tolla. E Bruno Vespa in mezzo, a impedire che il confronto degeneri in rissa.

3.3.06

L’Autorità assolve il Tg5, ma di fatto condanna la Rai

L’Autorità per le comunicazioni “assolvendo” il Tg5 per la diretta da Washington ha dato di fatto ragione alla denuncia dei “Riformatori Liberali-Radicali per le Libertà” sulla gravissima omissione compiuta dalla RAI. Viene confermata indirettamente, col richiamo alla “cronaca di un evento di eccezionale rilevanza istituzionale rispondente a primarie esigenze di informazione”, l’inadempienza della Rai rispetto agli obblighi che derivano dal contratto di servizio, grazie al quale la Rai gode del vantaggioso statuto di servizio pubblico e del canone. La Rai non si è evidentemente accorta che la diretta dell’intervento del premier Berlusconi davanti al Congresso Usa rientra nelle prescrizioni dell’art. 3.c, secondo cui la Rai è tenuta a effettuare trasmissioni straordinarie dedicate all’informazione sugli organi istituzionali. Che peccato. Ora aspettiamo il riscatto: una accurata diretta dal prossimo corteo antigovernativo della Cgil (dopo la vittoria del Centrodestra, naturalmente; sennò assisteremo a una bella maratona musicale d’unità nazionalpopolare).

2.3.06

Par condicio, una foglia di fico che non copre le vergogne della Rai

Le reazioni del Centrosinistra al discorso di Berlusconi davanti al Congresso Usa spaziano in una vasta gamma che va dalla barbarie (Diliberto) alla meschinità (Ds & co.) alla pura imbecillità (niente nomi, per carità di patria). Ma su un punto hanno ragione: nell’attribuire a Mediaset un ruolo improprio, per la meritoria diretta da Washington. Sarebbe stato infatti obbligo, non soltanto dovere istituzionale e giornalistico, ma obbligo da contratto di servizio e da azienda di servizio pubblico, offrire agli abbonati la diretta dell’intervento del Presidente del Consiglio. La foglia di fico della “par condicio” non copre la pessima figura di un’azienda che ha ceduto in modo così smaccato alle intimidazioni provenienti dall’esterno e forse a qualche vocazione interna al ribaltone