16.1.07

Shoà. Mastella vuol punire il negazionismo. Sbaglia.


Leggiamo che il ministro Mastella vorrebbe imporre all’Europa la legge francese o austriaca che punisce con il carcere chi nega l’olocausto. La verità come discrimine fra la libera circolazione delle idee e la censura punizionista dello Stato. Lo Stato come suprema istanza della discussione pubblica. L’intenzione è buona, certo, ma l’inferno è in fondo alla strada.
Lo scontro di civiltà è un meraviglioso dono che la storia umana fa a se stessa. Il conflitto fra costumi, valori, divinità, emozioni è la saggezza dell’umanità. Tutt’altro è lo squallore che promette e premette tragedia. Questa è la guerra che l’inciviltà muove alla civiltà. L’imposizione autoritaria di un’unica legittimità, sia essa teocratica, come oggi predica l’Islam politico, o autocratica, come ieri praticava il nazifascismo e oggi come ieri il comunismo, contro la minuta consapevolezza di un’identità orientata alla curiosità e al desiderio di altro. I confini dell’Occidente sono aperti, e la guerra asimmetrica fra le civiltà e l’inciviltà è il suo campo di battaglia. E’ una guerra che va combattuta senza ignavia. Il pacifismo è l’idolatria del nulla, la pace come assenza, la storia come vuoto, l’individuo come preda del potere. Il pacifismo riempe le prigioni di oppositori, e i lager di diversi. Nel Vangelo c’è scritto “beati i costruttori di pace”, non i pacifici e tanto meno i pacifisti. L’illuminismo liberale ha dato senso storico a quelle parole. E sulla pietra della libera discussione, giustificata dal concetto filosofico e scientifico della fallibilità della conoscenza umana, ha edificato sistemi istituzionali che riducono al minimo il potenziale di violenza del confronto pubblico. Una legge penale che punisca la proclamazione della menzogna e dell’orrore è una forma di resa al nemico, non un’arma contundente.

5 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Ti ho risposto sul sito di RL riportando lì la mia opinione. Qui ti suggerisco attenzione su questo tema. Il pericolo è che la tua opinione venga distorta e strumentalizzata da certa "destra" della quale tu non sei nè aspiri ad essere un riferimento politico.
Ti invito infine ad una maggiore frequenza nel fornirci i tuoi contributi di pensiero. L'uomo della strada corre il rischio di essere banale. L'intellettuale rischia di essere surreale nel ricercare costantemente il primato di un pensiero originale. Cerca di trovare sempre il giusto equilibrio in questo, quello che ti è proprio e che finora non ti ha fatto politicamente percorrere la strada più usata, quello che, in tutta franchezza, non leggo a tutto tondo nel tuo primo intervento del 2007.

11:20 PM  
Blogger Fabio Sacco said...

Imporre un pensiero con la forza della Legge. Beh, una riproposizione storica dell'inquisizione cristiana. In effetti, Mastella è un democristiano. La prossima mossa sarà il Tribunale dell'Inquisizione ed il rogo? Bruciato vivo in piazza da un democristiano.

http://fabiosacco.blogspot.com/

11:36 AM  
Blogger Francesco Rotondi said...

La negazione dell'Olocausto non va combatutta con le leggi speciali.
L'arresto di Irving è stato un boomerang che alla fine ha favorito il negazionista inglese. Gli ridato quella popolarità che si era scaltramente conquistata con il processo contro Deborah Lipstadt (attenzione da lui stesso intentato)e che andava progressivamente perdendo.
Quella dell'"eroe martire" che si immola per la causa della verità storica contro la "versione dogmatica e sacrale" della "vulgata sterminazionista" imposta dai vincitori è un'arma retorica ben conosciuta e ampiamente usata in ambito negazionista (Faurisson ne è maestro indiscusso) e già studiata da ricercatori attenti alla crescente evoluzione del fenomeno. Fenomeno che non è appannaggio esclusivo "di certa destra" come dice "primavereliberali" ma di una trasversalità di pensiero che coinvolge integralismo islamico, neonazismo,tradizionalismo cattolico ma anche settori della sinistra trotzkista e bordighista e addirittura dell'ebraismo anti-sionista, tutti accomunati da una visione integralisticamente anti-occidentale e anti-mondialista.

Al di tale considerazione rimane il fatto che l'arresto per un reato d'opinione, per quanto riprovevole, non è propria di un paese veramente libero e fortemente convinto della propria forza democratica.

Sono fermamente convinto del fatto che al neagazionismo si debba obbligatoriamente relicare con la forza delle idee
E sono anche del parere che non basta l'approccio esclusivamente sociologico, filosofico o politico ma ne occorre anche uno squisitamente tecnico laddove occorra controbbattere a questioni tecniche o addirittura scientifiche.
Idea questa avviata per primo dai francesi Wellers e Pressac e quindi dai vari componenti del Nizkor Project e dell'Holocaust History Project.
Ne sono tanto convinto da averci scritto un libro e da aver aperto un blog specifico sull'argomento

10:57 PM  
Anonymous Anonimo said...

In seguito all'ultimo intervento, mi permetto, credo ragionevolmente, di insistere sulla bontà presente nella mia opinione. Io ho letto le vostre, credo con attenzione. E fin dal mio primo intervento nel sito di RL, ho dichiarato che, qualora si generalizzasse, la vostra è l'autentica posizione liberale, radicalmente liberale.
Tuttavia, ricordo che fino a prima della modifica al codice penale in materia di reati d'opinione (legge 85 del 24/02/2006) il nostro codice, anzi su questa parte il codice fascista, era indiscutibilmente sorpassato nel confronto con le esigenze di libertà di opinione di una moderna democrazia occidentale.
Tenuto conto che l'Italia non è la Francia, non è il Regno Unito, ricordandovi, se mai fosse il caso, che qui da noi nel 1938 sono state approvate leggi razziali, che negli anni successivi gli ebrei d'Italia di qualunque età, in Italia, sono stati perseguitati, derubati e condotti ai campi di sterminio, che non abbiamo superato di fatto, attualmente come nel passato a noi prossimo, il ventennio fascista a meno di tesi negazioniste questa volta sul terrorismo nero del dopoguerra, a meno di dimenticare il comportamento di parte di quel popolo che meno di un anno fa si è riunito per rendere omaggio alle spoglie del musicista Romano Mussolini, gli italiani di ogni età che fanno ancora pellegrinaggio a Predappio nonostante il disappunto espresso in un'intervista televisiva dalla nipote l'On. Mussolini, ebbene sulla base di queste ragioni e mediando senza sofferenza alcuna con le vostre ritengo auspicabile una punizione in Italia delle tesi negazioniste sull'Olocausto secondo lo spirito della normativa sui reati d'opinione dopo la modifica saggiamente apportata con la legge di cui alcuni passaggi più sopra.

7:48 PM  
Anonymous Anonimo said...

Sono un ragazzo ebreo ed ho avuto dei parenti che sono stati internati in campi di sterminio.
Credo però che imporre unà verità per legge sia la cosa piu sbagliata da fare. Farebbe di questi individui dei martiri perche hanno un opinione diversa dal dogma dello stato e tutto ciò non deve accadere

11:59 AM  

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