19.10.06

Diamo un'anima libert|aria al centrodestra. Lettera a Feltri

Caro Feltri,
Le scrivo per raccontarle il successo del nostro incontro pubblico di sabato, quella promosso dai Riformatori liberali col titolo “Diamo un’anima libertaria al Centrodestra”. E dico “nostro” pensando anche a lei, che ha voluto controfirmarne il manifesto, dandoci un enorme aiuto nel vincere le resistenze dei più scettici sulla possibilità di dare una sveglia al Centrodestra su temi delle libertà civili. Ora ci torno, ma prima mi faccia spendere qualche parola sull’ennesima guerra che si è scatenata intorno al Cavallo (di Troia, in tutti i sensi) di Viale Mazzini e a Mediaset. Premetto: personalmente sono convinto che Mediaset offra a Silvio Berlusconi, in quanto leader del Centrodestra, lo stesso aiuto che la Kriptonite dà a Superman. Mediaset è una grande avventura imprenditoriale, offre pane companatico e qualcosa di più a tantissima gente, proprietari compresi, e si abbia perciò tutto il nostro rispetto. Ma appena i giochi si fanno duri, come ora nel bel mezzo dello scontro fra il partito Invidia&Tassa e quello del Merito&Libertà, l’azienda di Cologno diventa l’arma definitiva del Centrosinistra per ricacciare Berlusconi ai margini dello scontro politico. E questo noi non dobbiamo permetterlo. Si lanci allora, e soltanto Libero può farlo, una grande campagna per l’apertura delle frontiere televisive, nell’unico modo concreto, la privatizzazione di tutta la Rai. Togliere una rete alla Rai e una a Mediaset come vuole Gentiloni aprirebbe lo spazio all’operazione Telecom 2 la vendetta: fuori, colle cattive, Tronchetti Provera (colpevole di non aver accettato la liquidazione soft, a spese di noi contribuenti, offerta dal consigliori di prodi Angelo Rovati), dentro il gruppo de Benedetti, un pezzo di Rizzoli, uno schizzo di Unipol, ed ecco il braccio telearmato di Prodi in azione. E la chiamano concorrenza. No grazie. E poi, nella Tv piccolo non è bello. Lasciamo al mercato il compito di disegnare il panorama del mercato. E alle Autorità il compito di dettare le regole di base perché il gioco si svolga senza trucchi ma anche senza punizioni per i più bravi. Forza Libero, privatizziamo la RAI.
Torno a bomba, al nostro manifesto per dare un’anima libertaria al Centrodestra. Intorno ad esso si sono ritrovate tante personalità della cultura e della società italiana che, insieme a centinaia di potenziali elettori del centrodestra che hanno cominciato a invadere il nostro sito www.riformatoriliberali.org (a proposito, cari lettori, firmate!) e sono pronti a votare o rivotare Berlusca&co. Ma se lo faranno sarà in nome di quelle libertà economiche e civili che il Centrodestra è stato e, si spera, sarà capace di strappare al controllo dello Stato Padrone, mentre li ha trattenuti dal voto il sincero fastidio di un Centrodestra che affida allo Stato Padre il compito di custodire le certezze morali delle persone. Sono due milioni almeno gli elettori liberali che ad aprile 2006 hanno deciso non versare l’obolo del voto a un Centrodestra che ha così poca fiducia nella loro capacità di distinguere il bene dal male. Non per questo guardano a sinistra, ci mancherebbe: lo sanno bene che ogni volta che i comunisti e i loro affiliati parlano di libertà civili in realtà pensano a diritti sociali a carico dei contribuenti. Dicono Pacs e pensano pensione di reversibilità, dicono libertà di ricerca e pensano a finanziamenti pubblici, dicono eutanasia e pensano a un bel Comitato etico con potere di vita e di morte sull’individuo. Non c’è nulla di libertario nella cultura della sinistra italiana, e sia detto per inciso, anche le mele buone radicali rischiano di guastarsi a fianco delle cattive compagnie attuali: si veda la retromarcia clamorosa sulla scuola libera, o il giacobinismo di ritorno che gli fa scambiare monsignor Ruini con l’Ayatollah Khamenei.
Caro Feltri, qui si tratta di privatizzare la vita privata. A sinistra, fra aumenti delle tasse, rinazionalizzazioni dell’economia, disprezzo del merito e del guadagno, ci vogliono togliere il gusto di lavorare e di rischiare in proprio. A destra c’è la tentazione di toglierci il gusto del non conformismo e dell’innovazione, facendoci sentire un po’ meno occidentali proprio fra le mura di casa. Per questo ci serve una valanga di firme sul manifesto che anche lei ha sottoscritto, con Giordano Bruno Guerri, Luca Barbareschi, Roberta Tatafiore, Raimondo Cubeddu, Filippo Facci, Nicholas Farrel, Alessandro Cecchi Paone e tanti altri meno noti ai suoi lettori. Le chiedo: cosa può fare Libero per dare voce a questa grande campagna liberale, e per avere tutti noi finalmente voce su questi temi all’interno del Centrodestra?

7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Alessandro Cecchi Paone!?!?!?
Spero che Feltri ci vada coi piedi di piombo..

5:54 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ecco, questo è un progetto che punta esattamente al bersaglio, caro Taradash. Logico, ambizioso e scientificamente mirato. Voglio dire che attorno a voi altri soggetti, altri tiratori, sono privi di mira o addirittura incapaci persino di vederlo, il bersaglio, o di condividerne il senso. C'è confusione sul campo di battaglia, estrema confusione. C'è chi fa il doppio o il triplo gioco. C'è chi gioca contro, sotto diverse maschere. C'è chi, a voi vicino, persegue legittimamente altri obiettivi e altri scenari fantastica. E manca un leader, visto che Berlusconi ha dato il massimo che poteva dare, e con grandi lacune personali e organizzative si è rivelato purtroppo debole e contraddittorio. Ed ora resta che la strategia da stendere è ancora troppo ostica e impossibile, per le forze di un manipolo di abili pensatori quali siete, tra i firmatari del documento. Vi auguro i migliori successi: in questo momento formate la mia esatta rappresentanza politica. Ma siamo tutti mossi dal vento, e l'inerzia politica italiana trascina come una corrente ogni progetto di questo tipo verso il disfacimento. Mi perdoni il pessimismo. Saluti, Woody.

7:23 PM  
Blogger Unknown said...

Perfetta lettera di presentazione ad un manifesto indispensabile per questo centrodestra.

Saluti speranzosi da un zoppicante JCF

10:02 PM  
Anonymous Anonimo said...

Siamo con voi Marco, nel nostro piccolo, pronti a sostenere questa battaglia.

11:51 PM  
Anonymous Anonimo said...

...come al solito son molto scettico, in Italia, culturalmente il liberalismo come valore zoppica e stenta e purtroppo continuerà a farlo, specie in politica dove si deve andare incontro a chi vota.

luca

6:52 PM  
Blogger pietro said...

Ho paura ce Berlusconi sarebbe contrario ad una privatizzazione della Rai che potrebe creare dei concorrenti fastidiosi alle sue televisioni.
Dato che la Rai peggio di cosi non potrebbe essere.
Non si puo chiedere a un tacchino di anticipare il Natale!

7:29 PM  
Anonymous Anonimo said...

Pur non essendo una firma autorevole sottoscrivo in pieno.

Andrea M.

4:44 PM  

Posta un commento

<< Home