Ordine Giudiziario: resa senza condizioni alle Toghe
Secondo il ministro della Giustizia Mastella la riforma dell’ordinamento giudiziario varato oggi dal Governo, mette la parola fine alla stagione delle contrapposizioni tra politica e giustizia.
In realtà è la resa senza condizioni della politica alla pressione della parte più conservatrice e più illiberale della magistratura, al di là del predomini del rosso fra i colori delle toghe più attive.
Un Mastella insolitamente e preoccupantemente umile ha voluto rimarcare che la politica “ha depositato l’ascia di guerra nei confronti dei magistrati” e (ma qui il ministro ha espresso un semplice augurio) viceversa. La riforma è frutto della collaborazione costante fra Csm e ministro, ha spiegato, e da parte sua non è avvenuta “nessuna incursione piratesca” nell’ambito della sfera del Csm. Figuriamoci.
Tutto è bene quel che finisce bene insomma. Le correnti dei magistrati ritornano sovrane assolute della formazione, della valutazione, delle retribuzioni e dell’accesso alla professione, il Csm viene potenziato nel numero dei suoi componenti e nelle sue prerogative, non c’è più alcun elemento concreto di separazione delle funzioni fra Pm e Giudici, come pur timidamente nella già congelata legge Castelli.
E il ministro liquida con una battuta (“Non posso fare sempre l’eretico nel governo”) l’ipotesi della separazione della carriere, al centro da anni delle lotte politiche radicali e liberali e delle richieste dell’avvocatura italiana.
Ogni ambizione di riforma in chiave liberale e occidentale del sistema giudiziario è stata così “pacificamente” affossata dal centrosinistra. Giudici e Pm continueranno a condividere la carriera e le sue stazioni, in un intreccio di interessi che nega ai cittadini il diritto essenziale di avere un giudizio indipendente nell’ambito di un processo equo e equilibrato.
Su questo i Riformatori Liberali organizzano domani 8 marzo alle 10.30 a Roma un confronto pubblico per dire:
“No alla Controriforma della Giustizia”.
Strapotere della magistratura, Separazione delle carriere, Obbligatorietà dell’azione penale: proposte per una politica del Centrodestra.
8 marzo 2007, sala della Sacrestia, vicolo Valdina 3a, Roma ore 10.30-13.30
Relazioni: Giorgio Spangher, Università La Sapienza, Oreste Dominioni, presidente Unione Camere Penali, Interventi: Gaetano Pecorella, Ignazio La Russa, Michele Vietti, Benedetto Della Vedova, Mauro Mellini, Marco Taradash, Peppino Calderisi, Carmelo Palma. Presiede: Avv. Emilia Rossi
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