30.1.06

Par Condicio o Censura?

La raccomandazione del presidente Ciampi a che la Rai garantisca una parità sostanziale di condizioni fra le varie forze politiche nelle sue trasmissioni è assolutamente condivisibile. Ed è anzi necessaria, visto il modo in cui Rai3 e Tg3 continuano a svolgere, nonostante l’imminenza delle elezioni, la loro abituale parte di strumento politico consegnato, non si sa bene da chi e perché, in appalto alla sinistra, naturalmente coi soldi di tutti i contribuenti. Poiché però la sinistra continua a fare vittimismo sulla cosiddetta sovraesposizione mediatica del premier, il presidente della Commissione di vigilanza Gentiloni farebbe bene a ricordare a tutti che le presenze radiotelevisive di Berlusconi non hanno creato alcuna situazione di disparità. Come ha segnalato lo stesso Presidente della Rai, il diessino Petruccioli, ad ogni apparizione di Berlusconi o degli altri leader del centrodestra corrisponde un’analoga quantità di presenze dei leader del centrosinistra. E se il candidato premier dell’Unione non va troppo spesso in televisione ciò è dovuto esclusivamente a una sua libera scelta, motivata probabilmente dalla impossibilità di esporre in pubblico un programma comune e dalla conseguente preoccupazione di non sollevare irritazione, proteste e malumori nell’ambito della coalizione. Va anche affermato con forza che la par condicio non deve trasformarsi in un bavaglio alla libera espressione del pensiero e che perciò non devono essere considerate censurabili, e quindi censurate, libere opinioni sulla propria simpatia o appartenenza politica come quelle espresse da Sandra Mondaini fra mille proteste o, in Rai, da Vasco Rossi. Occorre respingere il tentativo in corso di trasformare un principio che deve garantire a tutti pari condizioni di libertà nel suo contrario, imponendo invece una pari e totale negazione della libertà stessa.