12.7.06

Procurami una password che passo in Procura...


Ma no, non è possibile! Ci sono dunque in Italia cronisti giudiziari che dispongono delle password che danno accesso ai documenti delle Procure su cui grava il vincolo di segretezza o comunque quello della riservatezza. Noi non ci crediamo. E’ vero che ci eravamo stupiti nel leggere quasi in tempo reale su Repubblica le trascrizioni degli interrogatori della povera Gregoraci a Potenza, ma che c’entra? La vecchia talpa del giornalismo a schiena dritta scava, scava, e ci restituisce fra virgolette le “confessioni” della soubrette. E però il ministro dell’Interno Amato è stato informato dal prefetto di Potenza di una situazione che si è venuta a creare proprio nella Procura di RJ Woodkock, quello di Vittorio Emanuele e di Salvatore Sottile, dove appunto il gadget della password sarebbe da tempo fornito ai cronisti (o solo ad alcuni di essi). Amato ha aggiunto che “si tratta di una prassi talmente consolidata che alcuni giornalisti mi dicono esistono ‘contratti di fatto’ tra cronisti e chi fornisce le notizie, e collegamenti tra Procure e giornali per cui viene data al giornalista una password per entrare nel momento in cui un atto viene dato ai difensori”.
La Repubblica che - non si sa perché - si sente chiamata in causa, scrive che si tratta di una grave denuncia che inquieta, ma poi ironizza sulla fonte del ministro che, a dire di Giuseppe D’Avanzo, non sarebbe il prefetto ma un giornalista, uno solo. E ipotizza, in un modo che suona un pochinino intimidatorio, che Amato si sia comportato con “sprovveduta leggerezza” . Per quanto non sia noto un solo caso di “provveduta leggerezza”, Repubblica può aver ragione. E per ora, noi che pure riconosciamo ad Amato ogni qualità tranne quella della “sprovveduta leggerezza”, neutrali e bipartisani restiamo, e giudici terzi come il Gip di Potenza dottor Raffaele Jannuzzi ci sentiamo. Ma, in nome della par condicio, chiediamo non soltanto, come abbiamo fatto ieri, che vengano resi noti i nomi di chi fosse stato a qualunque titolo affittato da Sismi, Digos, Dia e via dicendo, ma anche di coloro che fossero stati pagati in natura dalle Procure attraverso la dotazione di queste preziosissime password. I tempi cambiano: “Francia o Spagna purché se magna”, si diceva da noi quando eravamo poveri; ora che siamo campioni del mondo trionfa la versione sexed-up: “Sismi o Procura purché la lotta sia dura e pura”.

7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

semplicemente scandaloso.
Bravo Taradash.

4:34 PM  
Anonymous Anonimo said...

AMMERDACCIA!!!!!!!!!

5:56 PM  
Blogger Daniela C.C. said...

A volte tutti i poteri sono buoni per esautorare la politica.

10:10 PM  
Anonymous Anonimo said...

Era largamente pensabile.
Impossibile, vista la mole di informazioni diffusa tra i giornalisti che non ci fossero supporti informatici.
Vi immaginate la "talpa" della procura e fare migliaia e migliaia di fotocopie, copie di nastri, etc.etc. senza essere vista da nessuno?

12:05 PM  
Blogger textman said...

Rimpiango i tempi in cui contro chi violava il segreto di ufficio si prendevano provvedimenti disciplinari o giudiziari. Oggi finanche il Ministro dell'Interno non si limita che a lamentarsene in TV.

5:10 PM  
Anonymous Anonimo said...

Marco, devi moderare il tuo blog come fanno tutti
va bene dissentire, ma gli insulti, quelli no.

5:47 PM  
Anonymous Anonimo said...

Really amazing! Useful information. All the best.
»

3:28 AM  

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