Recensure - “Il regista di matrimoni” di Marco Bellocchio
Film per cinefili, ma anche, in almeno tre scene, per cinofili. Impianto bunueliano, torsione bergmaniana. Sfida fra la vita e la morte: prevale la morte, ma si ubriaca, malcontenta di sé. Rilettura revisionista dei Promessi Sposi e del Gattopardo: Don Rodrigo è il padre di Lucia, l’Innominato è Manzoni stesso. Il principe di Salina non ha nipoti, ma una Angelica, e non intende cederla alla borghesia. Su tutto grava un’oscura aura di cattolicesimo. La morale è questa: a ognuno sono date molte vite, e noi le viviamo tutte; tranne quella che ci interessa.
Profilo: aristocratico.
3 Comments:
io, intanto, aspetto il Codice da Vinci. non mi avrete mai al cinema a vedere bellocchio!
'a ognuno sono date molte vite, e noi le viviamo tutte; tranne quella che ci interessa'
perbaccolina...allora è da vedere...:-)
certo che ne hai di fegato per commentare con questi toni un film con castellitto...
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