8.5.07

Studenti di Teheran, l'ora della crocefissione.


Sta probabilmente arrivando l’ora della vendetta del regime iraniano sugli studenti che l’11 dicembre scorso contestarono pubblicamente il presidente Ahmadinejad presso il Politecnico Amir Kabir di Teheran. Le voci si susseguono da tempo, ma il primo maggio scorso le avvisaglie hanno cominciato a prendere forma concreta. Centinaia di studenti legati al regime hanno infatti invaso il Politecnico per protestare contro pubblicazioni studentesche che “insultavano l’Islam”. La storia è cominciata quando nel campus sono stati distribuiti tre articoli con la testata dei giornali studenteschi. I titoli erano “Nessuno è sacro”, “”Corvi neri” (con riferimento alle donne che indossano il chador) e “Dove trovare più prostitute”. Si tratta con ogni evidenza di un falso fabbricato dal Basij, un corpo paramilitare religioso, per riprendere gli attacchi contro gli studenti. Colpito dalla clamorosa protesta di dicembre il regime ha evitato ritorsioni immediate, ma ora, con l’avvicinarsi dell’anniversario della violenta irruzione della polizia nell’Università del 9 agosto 1999, si va diffondendo la convinzione che verrà presto portata a compimento la minaccia che lo stesso Ahmadinejad rivolse ai contestatori: “Crocifiggeremo gli pseudo-studenti”. I nomi di coloro che innalzarono cartelli e gridarono slogan contro Ahmadinejad sono del resto noti da tempo. Il “Centro d'informazione degli studenti” del Basij, un corpo paramilitare di repressione, ha subito pubblicato i nominativi di sei studenti qualificati come "hooligans” e le foto di tutti gli altri, annunciando che se l’Università non avesse preso provvedimenti sarebbe stato lo stesso Basij a passare all’azione. A sua volta il vice presidente del Majlis, il Parlamento, Mohammad-Reza Bahonar, aveva definito gli studenti “individui in preda all'alcool ed ai problemi sessuali" aggiungendo che "coloro che non si comportano bene devono pagare il prezzo". L’ora sta per giungere.
Nel corso di questi mesi in tutte le Università iraniane la repressione è stata durissima. A gennaio tre studenti dell’Università Shahid Chamran di Ahwaz, nel Sudovest del Paese sono stati condannati a dure pene detentive: Hani Bavi, condannato a 11 anni di reclusione, Lafteh Sarkhe, a 10 e Qasem Karshavi, a 3 anni. Altri due universitari, Asu Saleh e Kiah Hejazi, sono stati condannati a sei mesi di reclusione - sospesi per tre anni - per gli articoli pubblicati in una rivista da loro diretta, Dahang. 
È stata inoltre chiusa, un'altra pubblicazione studentesca, Tahmeh Azadi (Il sapore della libertà), curata dall'associazione degli studenti del Politecnico di Teheran, mentre il più importante giornale studentesco del Politecnico, Vajeh, è stato chiuso per un anno e il redattore capo Hakimzadeh sospeso per sei mesi. E intanto sono saliti a 150 gli studenti “stellati”, quelli obbligati a indossare sull’abito da una a tre stelle le stelle a seconda del loro grado di dissidenza. A tutti è reso difficile se non impossibile proseguire negli studi.
Ma il peggio deve ancora venire. Non sarebbe la prima volta che la violenza del regime o dei suoi gruppi armati si scatena alla vigila di agosto, in modo da approfittare della fine della sessione di esami. Anche quest’anno, prevede il sito di opposizione Roozonline.com toccherà agli studenti del Politecnico essere presi di mira per servire di lezione agli altri a causa dell’audacia che mostrarono l’anno scorso davanti al presidente Ahmadinejad. Nei giorni scorsi la polizia è stata impegnata soprattutto a far rispettare la nuova legge sul vestiario. Nei primi giorni dall’entrata in vigore della legge 150.000 donne sono state multate, fermate o arrestate per aver violato la legge che impone l’uso del velo e la modestia nell’abbigliamento, e molte di esse dovranno subire un processo. L’accusa è di “attenersi a modelli decadenti e di attentare alla sicurezza e alla dignità dei giovani uomini, minando le fondamenta delle famiglia”. Passata l’onda sulle donne immodeste, è in arrivo la tempesta sui “giovani uomini” politicamente immorali. Si avvicina l’ora della crocefissione. I governi e i parlamenti dell’Occidente sono avvertiti

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

E Kahtami viene a prenderci tutti in giro, Papa compreso

6:10 PM  
Blogger Unknown said...

la cosa peggiore è che nessun giornale ne parla. Tanto meno quelli di sinstra, tanto impegnati a difendere la bontà dell'Islam (mentre il Vaticano è l'orco cattivo).

11:24 PM  

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