Grande coalizione o grande demoralizzazione?
La grande coalizione è per definizione un governo adatto a una situazione di emergenza. Può risultare necessaria ma non può durare a lungo visto che è difficile pensare a un sistema democratico privo di una opposizione effettiva. Può darsi che l’Italia si trovi in futuro a fare i conti con questa eventualità, certo, ma indicare la grande coalizione come panacea dei mali politici nazionali ha poco costrutto. Ce lo insegnano le storie antiche e recenti non solo dell’Italia ma anche della Germania o di Israele.
La grande coalizione può essere, e ovunque è stata, un rimedio transitorio, una breve o lunga sospensione del normale respiro istituzionale, in vista di qualcos’altro. Questo è punto: chi oggi ipotizza la grande coalizione dovrebbe anche fornire qualche indizio su come andrà a finire. Si torna alla proporzionale pura, si va al vero maggioritario, si rifonda la Dc dei due forni o cos’altro?
Se non viene indicata alcuna prospettiva il grande dibattito sulla grande coalizione non avrà altro esito che una ulteriore demoralizzazione delle forze e degli elettori potenziali del Centrodestra. Perché una cosa è certa: se mai Berlusconi vincerà le prossime elezioni, a sinistra cadrà immediatamente la saracinesca su qualsiasi ipotesi di accordo. Mentre la condizione e premessa della grande coalizione è una sola: la vittoria di Prodi e del Centrosinistra.
1 Comments:
Follini ha fatto come nei film USA nei quali, il fratello "bastardo dentro" fa arrivare amici gli nazi al party organizzato di nascosto dal fratello per poi dire, quando tornano i genitori: "ho cercato di evitare il disastro, ma non ci sono riuscito". E quindi prendersi ancora i ringraziamenti dai genitori.
saluti, aa.
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